Nel corso del Quattrocento la torre fu più volte vittima di assalti come quello del condottiero Braccio da Montone e poi dei Malatesta di Rimini che tentarono di conquistare tutto il territorio fermano, fino al 1521 con il duro assalto di un altro capitano di ventura, il Brancadoro, signore di Petritoli, che passò ai posteri come “guerriero di assai perizia e valore”.
I molti assalti, ma anche il trascorrere del tempo, resero necessari continui aggiustamenti della torre per poterla mantenere in piena efficienza.
Nel dipinto conservato nella chiesa parrocchiale di San Marone si vede il santo patrono che regge in mano un libro su cui è poggiato Monteleone. Il dipinto è stato realizzato attorno al 1600 e si nota la torre che manca di alcuni parti sulla sommità e che, più tardi, verrà ricostruita con il tetto al posto dei merli. Un’accurata opera di consolidamento e restauro è avvenuta nel 1775, ma già nel 1825 fu necessario il rifacimento del tetto.
Nel 1929 ci fu un ulteriore restauro e un cospicuo consolidamento del costo di 5.900 lire, anche il terrapieno doveva essere rinsaldato. L’apertura della strada, che dal palazzo comunale giunge alla piazza fuori dalle mura, infatti, rese necessario anche il restauro della massiccia scarpata di sostegno costruita attorno alla torre formata da blocchi di pietra e malta garantendo la sua stabilità.
Anche negli ultimi anni la Torre e l’intero centro di Monteleone sono stati protagonisti di restauri molto accurati e profondi che hanno rispettato e mantenuto la pregevole struttura urbana che risale al 1200.
Oggi la torre si snoda su 4 piani visitabili e aperti al pubblico con un percorso museale alla scoperta del paese, della sua storia e delle sue tante peculiarità naturalistiche.
Arrivati in cima alla torre si apre un balcone unico di emozioni e bellezza: una vista a 360° che spazia su buona parte del centro delle Marche, scoprendo i monti Appennini ad ovest che digradano dolcemente tra colline, valli con fiumi e rivoli d’acqua fino alla pianura e alle spiagge del mare Adriatico.
Non esiste una stagione in cui il panorama non sia magnetico e affascinante, così come non esiste un’ora della giornata che non desti meraviglia: il cambiare della luce, delle stagioni, dei colori e delle sfumature rendono questo panorama sempre diverso e magico, unico come la sua torre.